lunedì 10 dicembre 2012

Metro B ferma per un millimetro di pioggia

Roma: capitale di uno stato che in europa dovrebbe avere una certa rilevanza, se non politica quantomeno economica. Piove,è una pioggerellina fine,che non fa male a nessuno,nemmeno si vede, tranne per la linea B della metropolitana la quale va in tilt per l'ennesima volta. Ogni cambiamento climatico in questa città produce disagi disarmanti.
 Ora qualcuno dirà che è colpa di Aledanno(come non dargli torto), ma sinceramente questi sono il risultato di 30 anni di mala gestione, nei quali ci siamo divertiti a dare posticini a destra e a manca ai nostri amici, a spendere milioni per le notti bianche e altre stronzate simili, ma si è speso pochissimo per la viabilità, per l'urbanistica, per il miglioramento delle strutture,insomma per le cose importanti.
Questo perchè ci sono stati amministratori gretti e inetti di entrambe le parti politiche, e questo amici miei non è nemmeno colpa della classe dirigente poichè essa è lo specchio della popolazione, per cui, so che vi piace dare la colpa solo a loro, ma,al contrario, è soprattutto colpa vostra del "popolo romano" che questa città peggiora di giorno in giorno. Perchè se l'amministratore è un mediocre, ed è eletto perchè ritenuto il migliore, figuriamoci cosa sono  gli altri, quindi figuriamoci il resto e quindi,di conseguenza, chi li vota. Carraro,Rutelli,Veltroni,Alemanno(22anni) ve li siete scelti voi.

domenica 4 novembre 2012

Personale opinione sul calcio-scommesse

Dopo molto tempo torno a scrivere. Negli ultimi giorni però stanno accadendo delle cose allucinanti. Ho deciso di dedicare questo post al calcio, in particolare parliamo un pochino delle straordinarie manovre della Juventus, e di come ci si salva dal calcio-scommesse in tre semplici mosse.
La spiego alla buona poiché non vorrei allungare troppo il post. Allora partiamo da alcune considerazioni:

1- In genere un giocatore esprime il suo massimo potenziale tra i 20 e i 27 anni, poiché dai 27 in poi inizia il declino fisico, per quanto riguarda le caratteristiche atletiche che servono per giocare a calcio ai massimi livelli, infatti si diventa più pesanti, i muscoli diventano più rigidi e si strappano più facilmente, si hanno vari acciacchi di natura fisica insomma tanti fattori che portano il giocatore a poter giocare sempre meno partite al 100% con il passare degli anni. Insomma il valore economico di un giocatore posseduto da una società è al massimo quando lo stesso ha circa 25 anni.

2- Se consideriamo un allenatore, i problemi di età non esistono, finché si ha voglia si continua ad allenare, altrimenti si va in “pensione”.

Fatte queste considerazioni possiamo dire che alla Juventus, nel processo per il calcio-scommesse ,conveniva , ed è convenuto, dire ai giocatori posti sotto inchiesta di “vendere”l'allenatore (nel senso di lasciarlo scoperto nei confronti di una stampa che lo critica, ma guai a farlo troppo duramente, perché da bravi giornalisti, mai rischiare di far arrabbiare la famiglia Agnelli) in cambio di una sanzione lieve che non avrebbe comportato grosse perdite economiche al club, rispetto a quanto, invece, sarebbe stato se i giocatori fossero stati sospesi per 2/3 anni dalla partecipazione alle gare sportive. Inoltre dicendo all'allenatore di patteggiare in modo da ottenere uno sconto di pena, anteponendo la scusa di ridurre, con questo metodo, i tempi di conclusione del processo(nessuno si dichiara colpevole e chiede scusa se è innocente, solo perché “così facciamo subito”).
Questa piccola manovra, ha consentito una riduzione dei danni economici di diversi milioni di euro, più un accorciamento della pena per Conte. Inoltre la tifoseria, accecata dalla classica foga del tifoso, continua a pensare che il tutto si sia risolto in poco tempo e con pene così ridotte, poiché in realtà si è trattato del solito “complotto anti-Juve” fatto solo “perché loro vincono perché sono forti e gli altri si lamentano poiché perdono, essendo deboli”.
Ora probabilmente come qualcuno mi ha fatto notare, questo è qualcosa di troppo spiccio, troppo semplice per essere andata veramente così. Però, sinceramente, chi ha stabilito che i metodi per uscirne così, diciamo, quasi lindi e puliti debba essere per forza qualcosa di complesso. E' un compromesso, dopotutto la famiglia Agnelli sono 50 anni che fa compromessi e ne esce sempre pulita, basti pensare al metodo con cui ha acquistato Lancia ed Alfa-Romeo, basti pensare ai numero accordi con i vari governi italiani per ridurre il trasporto ferroviario e aumentare quello su gomma, con relativo potenziamento delle strade al Nord e un pochino anche al sud e progressivo abbandono delle meno onerose, per il cittadino, ma altrettanto meno convenienti per la Fiat “strade ferrate “.
Insomma non sempre c'è bisogno di fare cose complicate per ricevere meno danni possibili, e poi detta così sembra complicata probabilmente mettere in atto questa cosa è ed è stato assai complesso.

venerdì 3 agosto 2012

L'ente regionale è una bella fregatura dal 1970

Nella" Revisione di spesa" o spending review( preferisco la dicitura itliana, abbiamo le parole, usiamole)mi sorprende che non sia nemmeno stato preso in considerazione l'ente regionale. Mi sorprende ancor di più il fatto che non sia stato trattato nemmeno nelle varie discussioni che in genere si fanno su questi temi.
Andiamo per gradi.
Le Regioni, intese come istituzione politica, divennero ufficialmente attive nel 1970, ovvero quando vennero eletti i primi Consigli regionali, con relative Giunte e Presidenze.In questo periodo la Destra, quella che ora non esiste più grazie a finiani e berlusconiani vari, si oppose con tutte le sue forze, allora molto esigue, debolezza dovuta all'ostilità di tutte le forze politiche. Di fatti il regionalismo non era altro che il nuovo piatto forte che la partitocrazia si poneva dinnanzi per fagocitare soldi pubblici.
Infatti potremmo definire il regionalismo una vera piaga per il Paese.Ovviamente le Province che sono dei pozzi senza fondo di spesa pubblica non sono da meno, ma almeno quest'ultime avevano una certa legittimazione storica, dopotutto sono in piedi dal lontano 1861. Però l'enfasi burocratica delle Regioni, centri di spesa fuori controllo,  ha mandato a gambe all'aria i Comuni, cosa che non hanno fatto gli enti provinciali.
Infatti dove vanno a finire le risorse che utilmente potrebbero essere utilizzate dalle piccole e grandi entità municipali? Nelle Regioni,mostri onnivori che un certo malinteso federalismo ha fatto diventare ancora più potenti e arroganti.
Non dimentichiamo la riforma del Titolo V della Costituzione,che è stata apportatrice di ulteriori sciagure che sono sotto gli occhi di tutti, oltre che alle continue spese dovute all'intervento della Corte dei Conti, chiamata a dirimere quotidianamente i conflitti tra Regione e Stato.
In sintesi da quarantadue anni la partitocrazia sfrutta e si nutre di immense risorse senza procurare alcun beneficio ai cittadini. In un intervista a Rutelli, sul Corsera si parlava appunto di questo. Il senatore invitava a prendere in considerazione l'istituto regionale quale fonte si sperpero del denaro, clientelismo, corruzione, disfunzioni tra enti territoriali.Poichè invece di rendere maggiormente partecipi i cittadini alla cosa pubblica li ha fatti diventare più poveri. Il caso Sicilia parla da se. Ed osservava che l'italia non regge più la doppia devoluzione: verso Bruxelles,inevitabile, e verso venti mini-stati.
Rutelli ha ragione. Le  regioni non possono occuparsi di commercio estero, relazioni internazionali, energia e trasporti né avere un potere sulla sanità per 140 miliardi l'anno, oltre alla competenza esclusiva sul turismo. Sono un ente che in molti campi contrasta con lo Stato e in altri con la Provincia. Un ente creato per intascare soldi pubblici, quindi sarebbe ora di prendere in considerazione di tagliarle o addirittura riportare la situazione nel momento  precedente il 1970, sarebbe un atto estremo, ma anche una rivoluzione salutare da tutti i punti di vista. Purtroppo il dibattito su questo argomento è stato aperto e chiuso da quella stessa intervista sopra citata.

sabato 12 maggio 2012

Torniamo a parlare del tema energia.

Oggi vorrei mettere in risalto una particolarità che caratterizza il nostro paese,ovvero l'inefficenza del nostro sistema energetico.
  Prima che voi smettiate di leggere, pensando che sia la solita solfa pro o contro il nucleare, vi assicuro che il nucleare non centra nulla questa volta.
Il problema che voglio portare alla vostra attenzione è quello relativo all'inadeguatezza della nostra rete nazionale, ma non nel senso che essa sia obsoleta o da rifare,ma ,semplicemente,questa è insufficiente per il trasporto dell'energia. Questo, in poche parole, vuol dire che una parte dell'energia elettrica che noi produciamo, che sia essa derivata dalla combustione del petrolio, GPL,  metano, carbone o sia essa sviluppata attraverso le fonti rinnovabili, quindi eolico,fotovoltaico e simili, viene immagazzinata senza che poi possa essere utilizzata in alcun modo, ne per le industrie ne per uso domestico.
Inoltre essendo il sistema sovraccaricato c'è il rischio reale di un possibile collasso.
 Di conseguenza mi sembra sciocco e inutile continuare a dilettarci nel costruire impianti fotovoltaici o eolici o che volete, se tanto esiste una centrale termoelettrica in Puglia costretta a lavorare spesso al di sotto del 40% delle sue possibilità per evitare danni alla rete, la quale potrebbe non reggere; quello che non si sa è che  sono state  bloccate, in qualche occasione, le importazioni estere(si quelle di cui si parlava prima dell'ultimo referendum, che dovrebbero essere costose e indispensabili).
Ormai è solo un gioco di demagogia affermare con enfasi che sono stati finanziati ancora una volta impianti rinnovabili, quando buona parte della loro elettricità non potrà essere utilizzata, ma tanto al politico di turno non interessa(vedi sempre Puglia), l'importante è far fare affari ad amici diretti e indiretti.
Senza perdere di vista il filo del discorso, quindi senza toccare la polemica politica, vogliamo iniziare a chiedere di investire in un serio miglioramento e ampliamento della rete elettrica nazionale, ma soprattutto, visto che continuo a prendermela con la popolazione, con NOI, vogliamo smetterla di continuare a fare ostruzionismo per i nostri comodi seguendo la logica dell'orticello, ogni qual volta si tenta di fare un lavoro simile?
Altrimenti è inutile lamentarsi delle bollette troppo salate.

lunedì 7 maggio 2012

La mentalità diffusa del nostro tempo è il problema reale.

Siamo in tempi di amministrative, di "vota Antonio,vota Antonio" e di comizi; quindi mi è sembrato il caso di fare una piccola analisi sulla situazione politica italiana e dire, senza peli sulla lingua e, naturalmente, secondo la mia modesta opinione, di chi è veramente la colpa di questo sfacelo.
Partiamo con il dire che io ho rispetto della politica in quanto tale, poiché essa è una cosa seria e perché la sua essenza è il confronto, la lotta, lo scontro di idee. Però per fare questo, per poter avere uno"scontro di idee" c'è bisogno che prima si sia pensato, infatti, "l'idea" è qualcosa che per essere concepita ha bisogno di essere pensata e l'atto di pensare e dare alla luce un idea è sempre stato visto, da che esiste la parola scritta, come un atto che richiede fatica, uno sforzo.
Tutto questo per dire che prima di dire che è colpa della politica,o che :<< La politica è così che funziona>>, come va di moda ultimamente. La politica è vero, è respoabile della situazione in cui ci troviamo, poiché non è in grado di opporsi all'economia, che ormai la schiaccia totalmente e che ormai è divenuta come uno squalo, il quale pian piano si avvicina  allo stato,ed erode le nostre sicurezze attendendo il momento di terrore, per poter mangiare tutto ciò che si può(ora siamo nel momento di terrore); prima di dire che è colpa di tizio o di caio, bisogna fare lo sforzo profondo di riflettere un secondo e fare quell'atto doloroso che ci permette anche di fare un po' di autocritica, ovvero pensare.
Dopo questa lunga introduzione, possiamo iniziare con il fare un semplice ragionamento. La nostra società, la società occidentale e democratica è strutturato con la forma di una piramide, ma a differenza di una piramide "aristocratica" o "monarchica",in teoria, è il fatto che dovrebbe avere tra un piano e l'altro delle aperture, le quali  permetterebbero di salire o scendere nella scala sociale e del potere.
Mentre in una piramide "sociale" ,se il nostro fosse un sistema giusto, avremmo che partendo dalla base tutti dovrebbero avere le stesse possibilità, da cui poter partire ed esprimere il massimo delle nostre potenzialità con le quali raggiungere una certa posizione in essa, a seconda di ciò che uno fa nella vita, in una piramide "istituzionale",ovvero una piramide che ritrae lo schema istituzionale di uno stato, abbiamo un modus operandi un pochino diverso, che tutti più o meno conosciamo, non nei particolari, però tutti sappiamo più o meno come funziona un sistema democratico.
Alla base abbiamo, indovinate un po', NOI. Siamo noi che votiamo, noi che quindi esprimiamo tramite le votazioni la nostra preferenza per qualcuno. Questo qualcuno sceglie di presentarsi alle elezioni, ci propone qualcosa che a noi può o non può piacere  a seconda di quanto ci ha convinto, scegliamo di votare lui o un altro o un altro o un altro ancora. La prima esperienza, quindi quella più diretta di questo sistema la abbiamo qui  al primo livello. Il  livello dei cittadini e del Comune. Poi salendo al secondo livello andiamo a scegliere le province hanno uno spazio più grande, poi la regione,poi,in fine, il parlamento.
Possiamo affermare con estrema sicurezza che coloro che reggono tutto siamo NOI.
Arriviamo al nocciolo della questione. Prima esperienza diretta:
 Un gruppo di cittadini si accorda su alcuni punti comuni, forma un programma ,forma una lista civica,  tra di loro si sceglie "il migliore", quello che ci metterà la faccia per tutti, il candidato sindaco. Si fa la campagna elettorale si propongono le proprie idee i propri programmi ,si chiede di essere votati. Qui arriva il seme di questo marciume, qui si instaura quello che ci ha portato e ci sta ancora portando al crollo. Il cittadino ,purtroppo, a questo punto si trova davanti ad una scelta che non è quella teorica del" chi farà il bene comune nel miglior modo" ma è quella del "chi farà il bene del singolo nel miglior modo", ovvero, il cittadino va a votare in base a chi imbroglierà meglio in suo favore, praticamente, il voto è di scambio.  Questo comportamento è tipico di quello della Roma repubblicana in piena decadenza,  ovvero si da un voto di clientela, in cui il cittadino è il cliente e il politico di turno è il patrizio.
Naturalmente salendo nei gradini della piramide la cosa si ripete.
In sintesi partendo dal basso inizia una degenerazione che porta prima al Comune il meno adatto, che a sua volta, forte dei voti che porta con se influenzerà la scelte del partito anche nei livelli poco al di sopra , e quindi andando, per esempio, a livello della provincia avremo l'influenza di costoro, con l'aggiunta del candidato provinciale, il quale, votato comunque con lo stesso criterio, sarà anch'egli l'uomo del bene del singolo, e così via creando un escalation che arriva fino al parlamento, il quale poi eleggerà le cariche più importanti.Inoltre questi individui in questo modo riusciranno a fare carriera e salire di livello a discapito di coloro che forse partecipano alla vita dello stato con lo scopo di migliorarlo, per non parlare del fatto che gli eletti con questo sistema trovando anche delle convenienze economiche non schiodano mai. 
  Quello che poi non si arriva a capire è che essendo la classe dirigente lo specchio della società e il riflesso della mentalità, dell'uso e del costume del popolo, essa stessa è corrotta, incompetente per la maggior parte e vergognosa, poiché la popolazione  stessa è così. Perché NOI siamo così.
Quello che però non si capisce è che l'imbrogliuccio del singolo moltiplicato per 60milioni, diventa un imbroglio talmente grande che compromette il sistema e quindi si ritorce contro lo stesso singolo, da cui è partito, ma ,invece di fare un autocritica,  si lamenta del sistema di cui lo stesso è causa e continua nella sua logica egoistica e gretta. Quindi è corretto dire che è inutile stare a stracciarsi le vesti contro il sistema, se non si capisce che se non cambia la mentalità delle persone, non si può cambiare l'andamento generale. La piramide si regge dalla base e non dalla punta e non è partendo dall'alto che si migliora la situazione. Le rivoluzioni si fanno dal basso e qui c'è bisogno di una rivoluzione culturale.
A questo punto si dovrebbe capire che questo tipo di logica non è più applicabile, c'è bisogno che si pensi al bene comune, c'è bisogno che chi è veramente convinto di servire lo stato e chi è corretto si rimetta in gioco, però purtroppo finché si continua ad avere un voto di scambio, anche in questo modo non si va da nessuna parte. Quello che mi preoccupa è che arrivati fin qui si giunga alla degenerazione della democrazia, come sosteneva Aristotele, quindi si andrà incontro all'anarchia più totale e allo sgretolamento dello stato. Oppure accadrà ciò che è già accaduto in passato, cioè che si andrà incontro a una reazione del popolo, che genererà movimento reazionario, (basti guardare i risultati di Le pen in Francia, dei Neo-Nazisti in Grecia), probabilmente in Italia Beppe Grillo avrà un grande successo. E' un meccanismo di autodifesa, che degenera nelle dittature del '900.

martedì 10 aprile 2012

Commento estemporane sulla solita malleabilità della massa distratta


 Si è stati a sbraitare che le fondazioni di cui la Chiesa si serve per scopi economici dovevano pagare l'ICI(IMU), perché non era giusto che non la pagassero etc...etc... Migliaia di post al giorno ad inondare le bacheche. Va bene. Ma perché non si è URLATO, quando hanno esentato le fondazioni delle banche e le banche stesse dal pagare la medesima di cui sopra, mentre chi si trova in un ospizio veniva tranquillamente incluso nei paganti?  Questo per me è un mistero, che i "sostenitori dell'uguaglianza planetaria", saranno felici di spiegarmi, spero.
Questo inoltre è un ulteriore conferma della mia teoria, secondo cui i Social Networck sono e saranno l'oggetto che sostituirà nell'immaginario collettivo i famosi televisori presenti in : "1984" ( George Orwell). Infatti possiamo benissimo notare che la prima causa, quella favorevole all'IMU alla Chiesa, che io consideravo un operazione di facciata, è stata promossa sui vari Networck esistenti, sono stati " condivisi" etc... La seconda è stata taciuta. Risultato? Nessuno ci fa caso.

sabato 17 marzo 2012

Bisogna che lo stato si impogna sulla distribuzione di liquidità da parte delle banche

Faccio una breve considerazione, probabilmente sbagliata date le mie enormi NON conoscenze di economia. La mia idea, come si evince da precedenti post, non è quella statalista, però sono del parere che lo stato debba garantire il rispetto delle regole ma soprattutto impedire i monopoli e privilegi. Ora se lo stato o chi per lui immette soldi pubblici nel sistema bancario, lo fa per far si che quest'ultime possano dare i soldi, che esse stesse devono alle imprese(lo stato ha due miliardi di debito con quest'ultime) o per fare i mutui, insomma per i finanziamenti. In sintesi, tutto per tentare di far andare avanti l'economia ed  evitare che si fallisca.
Però se lo stato non si impone in modo che queste poi  concedano il credito,anziché tenerli per se per investirli nella  finanza o per altro, allora è totalmente inutile, anzi è una cosa che va a favorire le banche e peggiorare la crisi.
Questo porta a dire che bisogna rivedere il sistema per le autorizzazioni e il sistema di gestione bancaria del credito. Il nostro credito è ancora lo stesso di quando la banca d'italia stampava la moneta. Alla luce della struttura economica di oggi, che a mio parere è mal fatta(l'Italia prende  dalla BCE 10€, che non è la banca di uno stato e non è quello che era la Banca d'Italia. Quando va a restituirli ne deve dare 10 +6=16€), bisognerebbe,quindi, rivedere  alcune cose in un ottica più moderna.